sabato 18 luglio 2009

CAMBIA L'ORCHESTRA, MA LA MUSICA E' SEMPRE QUELLA!!!

In questo nuovo mandato amministrativo, al Quartiere Navile c'è stato un grande rinnovamento; molte le new entry e tanti giovani. Non solo all'opposizione, ma soprattutto nella maggioranza!
La speranza era che tale rinnovamento avesse portato realmente un rinnovamento della politica e del modo di amministrare il Quartiere.
Ma già dal Consiglio di insediamento, si è capito che purtroppo pur essendo cambiata l'orchestra, la musica suonata è sempre la stessa!
A cominciare dal Presidente: lo stesso ormai da tre mandati, un vero e proprio "ras" che non usa la sua competenza e conoscenza del territorio per risolvere i tanti problemi, ma per meri fini di partito, ignorando le molte richieste di intervento giunte non solo dai gruppi politici, bensì dai cittadini stessi.
Per continuare con i Consiglieri di sinistra: tutti allineati e coperti, senza parole e senza fatti, adeguati alle decisioni del partito.
Abbiamo capito che la battaglia sarà davvero dura; ma noi saremo sempre pronti.

lunedì 16 marzo 2009

CENTRI SOCIALI GIOVANILI: IL LIVELLO 57 IN VIA SERRA?

Pare che la Bolognina sia la zona preferita dai centri sociali giovanili, ovvero quelle fucine di idee malsane, dediti all’uso ed abuso di stupefacenti ed alcolici, con poca voglia di lavorare e tanta voglia di creare degrado e disagi ai cittadini.
L’XM24 è all’ex Mercato Ortofrutticolo in via Fioravanti; il CRASH stanziava (abusivamente!) in via Zanardi per poi traslocare in via Donato Creti (sempre in modo abusivo, ovviamente…). Fortunatamente lo sgombero è stato tempestivo, probabile anche grazie al nome “pesante” della proprietà: famiglia Seragnoli!
Ora in via Luigi Serra, nei pressi del Sacro Cuore, il Comune ha concesso un locale (con canone di affitto agevolato: solo 106 euro al mese!), al LIVELLO 57: un centro sociale che negli ultimi tempi era quasi scomparso, del quale proprio non ne sentivamo la mancanza!
Il timore dei residenti, e non solo, è che si venga a creare un’altra “zona franca” in mano ai balordi anarchici no-global, che come di consueto in nome del disagio giovanile e dell’autodeterminazione dei popoli, faranno ciò che vorranno impuniti e favoriti dalla solita sinistra di Comune e Quartiere.
Per fortuna pare che il regolamento condominiale vieti l’affitto a circoli culturali e politici; forse riusciremo a vincere la battaglia!
Il Quartiere: ovviamente il Presidente non sapeva nulla, informato anche lui a cose già fatte…come sempre del resto.
Gesù Bambino non è morto dal freddo; chissà se il Presidente lo sa?
Davide Nanni

mercoledì 4 marzo 2009

REALE ECONOMIA O ECONOMIA REALE?

Parliamo di economia: non quella dei grandi imperi finanziari e dei finanzieri, ma quella dei “numeri quotidiani” con i quali è costretta a fare i conti la gente comune.
Premetto che non sono un economista né tantomeno un ‘mago della finanza’; fine della premessa. Allora perché parlare di economia? Perché sono uno dei tanti, purtroppo sempre di più, che ogni giorno subisce a proprie spese l’economia fatta da altri; insomma, uno di quelli cha fa fatica ad arrivare a fine mese…e che si sta incazzando!
Questo mi porta a credere che nell’ultimo decennio la reale economia (quella dei grandi imperi finanziari), abbia banchettato a spese di chi invece ha subìto l’economia reale (il popolo, che fa la spesa nei discount per spendere meno, che non fa più il pieno di benzina, che telefona di meno…. ).
Si è quindi instaurato un sistema economico altamente speculativo, con lo scopo di fare arricchire sempre e solo i soliti volti noti; e se il piccolo artigiano, il commerciante o il dipendente richiedono un prestito devono produrre garanzie a non finire, per avere in cambio pochi spiccioli e con fatica.
Ultimamente questo sistema sta vacillando, come abbiamo visto dal crollo mondiale delle Borse e dal fallimento di colossi finanziari; ma non certo a vantaggio del ‘piccolo cittadino’, bensì di altri gruppi economici pronti a speculare ancora di più.
Per intenderci: il pesce grosso mangia il pesce piccolo. Fateci caso: quando i mercati economici tendono a rialzarsi e si intravede qualche timido segnale di ripresa, c’è sempre qualche potente banchiere, italiano ed europeo, che genera allarmismo con pesanti voci di recessione, ottenendo il conseguente crollo dei mercati. Chi crede che nessuno speculi su questa altalena delle Borse è un illuso: la realtà è che qualcuno sta incassando un ‘sacco di soldi’.
Che fare quindi, dopo avere puntato l’indice accusatore? Deve intervenire la politica; importanti e fondamentali le misure attuate dal Governo, ma occorrono altri interventi necessari: la riduzione dei costi della politica stessa in primo luogo. E non intendo la miseria riconosciuta a noi Consiglieri di Quartiere o Comunali, che ci autofinanziamo le iniziative; intendo gli strabenefici dei parlamentari ed eurodeputati, perché con quindicimila e più euro al mese è difficile capire cosa significa “vivere la recessione economica”, e si è troppo lontani dai problemi di chi ha uno stipendio di mille euro.
Si devono tagliare gli stipendi dei super manager, dei banchieri, e le super pensioni: è uno schiaffo alla miseria che ex politici ed ex manager, anche di aziende private, percepiscano vitalizi e pensioni superiori a ottomila euro mensili, quando invece ci sono anziani costretti a vivere con la pensione sociale…
Così come fa ribrezzo sentire i piloti Alitalia che scioperano perché avranno ‘solo’ settemila euro di stipendio…
Infine, bisogna cambiare il tipo di economia: il capitalismo è un buon sistema se tutti ne traggono sviluppo e beneficio; ma quando la speculazione domina e crea troppo divario tra ricchi e poveri, allora il sistema è marcio e lo si deve fermare.
Occorre la socializzazione del capitalismo; attenzione, non ho detto “socialistizzazione” (attuazione del socialismo) ma ‘socializzazione’ (sviluppo del sociale).
L’economia deve essere in funzione dell’intera società: attuando la ridistribuzione della ricchezza ai lavoratori tenendo in considerazione i ruoli, le responsabilità ed il merito all’interno delle aziende pubbliche e private; riducendo il dislivello tra ricchi e poveri, portando più denaro nelle tasche delle persone ridistribuendo buona parte degli utili d’impresa.
Evitando così ondate di scioperi politici e dannosi per gli stessi lavoratori, e riducendo il potere politico dei sindacati.
Così è…se vi pare.

Davide Nanni

sabato 21 febbraio 2009

IL "CASO ENGLARO"

Solo alcune righe dedicate a questa vicenda che tanto ha fatto parlare gli italiani...; vicenda significativa ma non unica: ci sono infatti decine e decine di altri "casi Englaro" per i quali non si sono accesi
Salto tutti i preamboli, le parole di circostanza e di spiegazione in quanto sono solo chiacchiere ridondanti, e passo direttamente al 'nocciolo' del problema: la mancanza di normative che regolano e disciplinano l'atteggiamento di cittadini, medici e magistrati, di fronte a situazioni di "stato vegetativo".
Quale Legge adottare allora?
Si potrebbero fare mille e mille discussioni in merito: convegni e seminari tra politici e medici, tra medici e medici, tra Stato e Chiesa...ma sarebbe il solito 'minestrone all'italiana'; solo chiacchiere che continuerebbero a lasciare gli italiani nell'incertezza e nel vuoto normativo.
La soluzione più semplice si trova in una Legge che già esiste: quella per la donazione degli organi; questa normativa infatti lascia ampia libertà all'individuo di potere decidere se, in caso di disgrazia, procedere all'espianto degli organi a favore di altre persone che ne necessitano, oppure vietarlo.
Come procedere quindi: l'individuo ha la facoltà di decidere se in caso di "stato vegetativo", continuare a vivere oppure morire per morte indotta; in caso di silenzio assenso, ovvero se non si esprime alcuna opzione tra vita o morte, deve pravalere necessariamente il mantenimento della vita, dal momento che sia lo Stato che i medici devono tutelare la vita e la salute dell'individuo.
La morte indotta poi non dovrà più essere (come per Eluana Englaro) una morte spietata per fame, sete e deperimento fisico; questa è solo una tortura, e il nostro Stato vieta e condanna la tortura, i torturatori ed i mandanti delle torture.
Nel "caso Englaro" quindi, visto che Leggi specifiche non ce ne sono, paradossalmente lo Stato stesso dovrebbe procedere a giudizio contro i magistrati che hanno emesso la sentenza, contro i medici e contro lo stesso padre di Eluana (il quale peraltro ha avuto un atteggiamento tutt'altro che umano, rilasciando sempre dichiarazioni più polemiche e politiche che da buon padre...).