sabato 19 gennaio 2008

IO CONTINUO A STARE CON BENEDETTO...

“Libera Chiesa in libero Stato” diceva Cavuor; Benito Mussolini parlava non della libertà ma “delle libertà”; poi venero quelli che in ogni chiacchiera ci inserivano, e ci inseriscono tuttora, la parola “democrazia”.
Ma c’è veramente una ‘libera Chiesa in libero Stato’? Ci sono veramente ‘le libertà’? C’è veramente ‘democrazia’? Chiedetelo a Benedetto XVI…
Quello che è accaduto di recente all’Università La Sapienza fa presupporre tutto il contrario; tra luci ed ombre, tra sospetti ed intrighi, tra domande senza risposta.
Un gruppo di 67 docenti ha di fatto impedito a Sua Santità di prendere parte alla cerimonia nell’Università, creando, è auspicabile in modo involontario, il sollevarsi contro lo stesso Papa di alcune decine di facinorose ‘teste vuote’ dei movimenti anarchico-no global-dissidenti, ovvero la feccia del regime della sinistra.
Un tempo un affronto simile avrebbe scatenato una crisi diplomatica sfociata con una dichiarazione di guerra; ora i tempi sono cambiati, per fortuna o purtroppo, e tutto si riassume con dichiarazioni di circostanza sui giornali.
Appunto, dichiarazioni di circostanza: sia quelle della Chiesa, risentita e ferita, arrabbiata e pronta a farcela scontare, tanto prima o poi le elezioni ci saranno di nuovo e vedremo da che parte staranno le parrocchie e gli oratori; sia quelle dei ‘politicanti senza vergogna’ presenti e assenti alla cerimonia. Veltroni che disapprova l’accaduto ma in realtà ci gode come un matto, visto che il Papa più volte ha criticato la gestione dello stato sociale a Roma; Prodi che bofonchia qualche parola con l’imbarazzo del cattolico che spartisce il potere con i comunisti mangiapreti; Napolitano che tace…
Dulcis in fundo proprio i dissidenti, gli ‘abbavagliatori’ del Papa, che dopo avere ‘democraticamente’ impedito a Benedetto XVI di esprimere il proprio pensiero così come democrazia vuole, molto democraticamente lo invitano ad una serie di incontri che di democratico non hanno proprio nulla!
Ma con quale coraggio! Con quale coraggio queste persone si definiscono docenti universitari; con quale coraggio queste ‘teste vuote’ si definiscono studenti universitari; con quale coraggio vogliono fare gli intellettuali moralisti e democratici!
Certo, ciascuno è libero di esprimere il proprio pensiero: quindi nulla di contrario se questi 67 docenti hanno voluto inviare una lettera di disappunto per la visita del Papa, scritta ed inviata peraltro circa due mesi prima dell’incontro, per cui non si capisce bene perché solo ora sia stata resa pubblica e a chi abbia giovato la cosa; ma scatenare una reazione tale da impedire la libertà a Benedetto XVI di presentarsi e parlare, è una vera vergogna.
Io continuo a stare con Benedetto…

Davide Nanni

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